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Il segmento testuale Partito del Congresso è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 20Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 47

Brano: [...]almente senza intaccare il potere del viceré, dava

I diritto di voto al 14 per cento della popolazione indiana.

Neppure i circoli nazionalisti più moderati osarono manifestarsi a favore di questo insieme di provvedimenti colonialisti che le masse popolari bollarono subito come « oostituzione schiavista ». Il movimento nazionale riprese con maggior lena e dal 1937, anno di entrata in vigore della nuova costituzione, i comunisti — attivi nel Partito del Congresso — furono alla testa di grandi scioperi (193738).

Seconda guerra mondiale

Il 3.9.1939 il viceré proclamò l'india « Stato belligerante » a fianco dell’Inghilterra contro la Germania nazista. Con lo scoppio del conflitto, il Partito del Congresso e le altre forze politiche borghesi non si accontentarono tuttavia delle scontate promesse britanniche di riconoscere ulteriori concessioni a guerra finita, ma chiesero l’immediata costituzione di un governo nazionale indiano. Non avendo ottenuto soddisfazione a tale richiesta, gli appartenenti al Partito del Congresso si dimisero da tutte le cariche pubbliche elettive e il partito stesso, nell’assemblea congressuale dell'aprile 1940, ammonì il viceré che, in mancanza di un governo nazionale, l’intero popolo indiano sarebbe immediatamente ricorso alla disobbedienza civile.

In quello stesso momento, la sessione della lega musulmana, riunitasi a Lahore, proclamò la propria volontà di lotta per ottenere lo smembramento dell’india in due Stati: l’uno indiano e l’altro musulmano.

Di fronte alla risposta negativa inglese, nell’ottobre 1940 Gandhi si mise alla testa di una nuova campagna di disobbedienza civ[...]

[...]di disobbedienza civile, prendendo pubblicamente posizione contro la guerra. Alcune migliaia di congressisti che seguirono il suo esempio furono arrestati e la lotta si esaurì.

Il Partito comunista rivendicava frattanto la creazione di un esercito popolare indiano e di un governo nazionale. Quando l’entrata in guerra del Giappone rivelò l’impreparazione militare dell’Inghilterra e la sua impossibilità di difendere i possedimenti coloniali, il Partito del Congresso ritenne giunto il momento di avanzare al viceré nuove proposte di collaborazione condizionata, ma di fronte al pervicace rifiuto inglese di soddisfare le richieste

dei nazionalisti, non rimase che indire una nuova campagna di disubbidienza civile. Nel 1942 questa portò all’arresto di Gandhi e degli altri leader del Congresso. I movimenti di protesta vennero rapidamente repressi, vi furono centinaia di morti e feriti e 60.000 arresti.

In quello stesso anno fu annullata la proibizione di organizzare il Partito comunista indiano, che così divenne legale; ma non tutti i comunisti che si tro[...]

[...]ri aumentarono del 30 per cento rispetto al 1944; sempre più frequenti si fecero gli scontri armati tra contadini e polizia.

Il 19.2.1946 si ammutinarono i marinai della flotta da guerra. Iniziato a Bombay, il loro sciopero si estese a tutti gli altri porti. Contro la marina il governo scagliò l’esercito, mentre operai e studenti si schierarono con i marinai. Il numero degli scioperanti salì a 200.000 nella sola Bombay. La Lega musulmana e il Partito del Congresso intervennero da pacificatori e i marinai furono infine costretti a capitolare.

L’ammutinamento dei marinai, in concomitanza con le lotte operaie, degli studenti e dei contadini, fece chiaramente comprendere agli imperialisti che il dominio coloniale volgeva alla fine. Nel giugno 1947 l’Inghilterra varò così la « Legge dell’indipendenza » e le truppe britanniche si apprestarono a lasciare l’india. Nello stesso tempo, il territorio coloniale venne diviso in due nuove formazioni statali: l’india propriamente detta e il Pakistan (v.), quest’ultimo comprendente i territori con prevalenza di pop[...]

[...]richiamandosi a un generico « socialismo indiano » e, sul piano internazionale, divenne uno dei più notevoli protagonisti della politica neutralistica e di equidistanza tra i due blocchi, detta di « non allineamento ».

Il suo programma riformista fallì: un'esile riforma agraria e un progetto di industrializzazione, ambizioso quanto privo di elementi atti a modificare le strutture coloniali e neocoloniali, uniti al carattere interclassista del Partito del Congresso, a volte nettamente dominato dalle forze conservatrici, portarono rapidamente alla crisi politica di Nehru. Alla sua scomparsa (1964), divenne primo ministro Lai Bahadur Shastri, che segnò il punto più alto della politica indiana. Morto nel 1965 anche Shastri, l’eredità di Nehru venne ripresa dalla figlia Indirà Gandhi.

47

l



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 46

Brano: [...]e nello stesso tempo dalla fame, dall’epidemia e dalla miseria, ripresero grandi scioperi economici e politici. Sorsero i primi sindacati di massa e le idee marxiste cominciarono a farsi strada. Si accrebbe in quegli anni la popolarità di Gandhi (v.).

Il Mahatma, sostenitore della « nonviolenza », della disobbedienza civile e del boicottaggio economico come armi fondamentali di lotta contro gli inglesi, era divenuto l’esponente principale del Partito del Congresso. Di fatto, attraverso lui l’induismo tornò a essere un elemento base del nazionalismo, ma questa volta filtrato attraverso il forte movimento delle masse dirette dal Partito del Congresso, nel quale veniva intanto affermandosi la figura di Jawaharlal Nehru (v.). E nonostante l’eccezionale ascendente di Gandhi, stava anche facendosi avanti una nuova generazione, più aperta verso il futuro, più moderna nelle concezioni e maggiormente legata alle grandi esperienze contemporanee. Su questa generazione, che trovava in Nehru

il suo principale esponente, grande influenza esercitarono la Rivoluzione russa e il nazionalismo progressista cinese di Sun Yatsen (v. Cina).

Nel 1919 gli inglesi emanarono leggi sul « mantenimento dell’ordine » che permettevano alla polizia di vietare co[...]

[...]opero fiscale. Il Congresso invitò inoltre la popolazione a boicottare tutte le merci inglesi. Questo coraggioso programma di lotta aumentò il prestigio del partito, fino a fargli raggiungere i 10 milioni di aderenti. Anche il 1921 fu un anno di grandi scioperi operai e di movimenti insurrezionali nelle campagne; ma nel 1922, allarmati da alcuni episodi di resistenza armata dei contadini e timorosi di perdere il controllo sulle masse, i capi del Partito del Congresso decisero di sospendere la campagna per la disubbidienza civile.

Nel 192324, malgrado ulteriori repressioni, gli scioperi e le agitazioni continuarono. I comunisti si rafforzarono e iniziarono a pubblicare la loro prima rivista, intitolata The Socia li st. La guerra civile che si stava in quegli anni svolgendo in Cina spinse la borghesia nazionalista indiana su posizioni sempre più moderate e di compromesso con i dominatori inglesi. Il movimento di massa calò di tono.

Una nuova ondata di lotte esplose nel 1928, proiettandosi fino al 1933. Nel Partito del Congresso si rafforzarono le corr[...]

[...]sioni, gli scioperi e le agitazioni continuarono. I comunisti si rafforzarono e iniziarono a pubblicare la loro prima rivista, intitolata The Socia li st. La guerra civile che si stava in quegli anni svolgendo in Cina spinse la borghesia nazionalista indiana su posizioni sempre più moderate e di compromesso con i dominatori inglesi. Il movimento di massa calò di tono.

Una nuova ondata di lotte esplose nel 1928, proiettandosi fino al 1933. Nel Partito del Congresso si rafforzarono le correnti democratiche. Tra gli operai e gli intellettuali si accrebbe l’influenza dei comunisti che si fecero promotori di vari partiti operaicontadini. Nel 1928 queste organizzazioni tennero un congres

so e decisero di fondersi in un grande partito operaiocontadino panindiano. Nel 1933 venne costituito anche il Partito comunista indiano, ma fu subito messo fuori legge.

La Costituzione schiavista

Alla ripresa del movimento popolare il governo vicereale rispose con vaghe promesse e con la nomina di « commissioni di studio », ma nel

lo stesso tempo arrestando e ma[...]

[...]messo fuori legge.

La Costituzione schiavista

Alla ripresa del movimento popolare il governo vicereale rispose con vaghe promesse e con la nomina di « commissioni di studio », ma nel

lo stesso tempo arrestando e mandando sotto processo i dirigenti delle lotte. La grande crisi economica del 1929 aggravò le condizioni di vita già dure delle masse.

Nel 1930 Gandhi presentò al viceré barone Irwin (il futuro Lord Halifax [v.]), a nome del Partito del Congresso, 11 richieste, tra cui la liberazione degli arrestati, l’elevazione delle tariffe doganali per proteggere l’economia indiana, la modificazione del rapporto di cambio tra la rupia e la sterlina, minacciando di riprendere la campagna di disobbedienza civile se le richieste non fossero state accolte. Ma, al di là dei limiti pacifici fissati da Gandhi,

il movimento antimperialista si sviluppò rapidamente in tutto il paese: vi furono assalti alle caserme di polizia, incendi di archivi, prese di possesso di numerose città, distruzioni e saccheggi di merci inglesi, occupazioni di terre da parte d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 103

Brano: Neretva, Battaglia della

sorse in Nepal, suH'esempio dell’ Indian Congress, un Partito del Congresso e, all’influenza britannica, si sostituì quella indiana. La politica del Congresso condusse nel 1950 alla costituzione di un Parlamento bicamerale, concesso dal sovrano Tribhuvan Bir Bikram per contrastare

il potere di fatto esercitato dalla famiglia Rana. A tale passaggio di poteri si oppose il mahraja Mohan Shamsher Jang (del clan Rana) che costrinse il sovrano a fuggire in India e represse la resistenza organizzata dal Partito del Congresso. Le pressioni indiane riuscirono tuttavia ad avviare una soluzione di compromesso che, nel novembre 1951, estromise dalle cariche ministeriali Mohan Shamsher Jang.

Il nuovo governo, affidato al presidente del Partito del Congresso Matrika Prasad Koirala, incontrò tuttavia difficoltà interne e si trovò di fronte a un’insurrezione guidata dai comunisti, tanto da essere costretto a passare, nel 1952, i poteri al sovrano. L’anno successivo Koirala ottenne l’incarico di formare un nuovo governo che durò fino al 1955, quando il potere fu nuovamente assunto dal sovrano (Mahendra Bir Bikram, succeduto al padre).

Nel 1956 fu formato un governo presieduto da Tanka Prasad Acarya, leader del partito Praja Parisad. Questo risolse con la Cina il problema del Tibet, riconoscendo la sovranità della Repubblica Popolare Cinese sul te[...]

[...]e varare un governo di coalizione (Fronte Democratico) presieduto da Suvarna Shamsher. Nel

1959 entrò in vigore la nuova costituzione che conferiva al sovrano un potere quasi assoluto (esecutivo, comando delle forze armate, scelta personale degli eventua

li successori, facoltà di veto sulle leggi approvate dal Parlamento, pieni poteri in caso di guerra o di crisi ministeriale).

Le successive elezioni politiche videro un’affermazione dei Partito del Congresso (74 seggi) e del Praja Parisad (19 seggi), ma alla fine del 1960 il monarca fece arrestare

il nuovo primo ministro Koirala e

alcuni ministri, sospese gli ultimi articoli della costituzione che ancora limitavano il suo potere assoluto e sciolse i partiti politici. Il nuovo regime venne definito di democrazia fondamentale (basic democracy). Alla morte di Mahendra seguì la successione di Birendra (1972), che mantenne immutato il regime assolutista tuttora in atto.

F. Mo.

Neretva, Battaglia della

Conosciuta anche come la « battaglia per i feriti », fu il punto culminante e decisivo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 45

Brano: [...]nazionalismo religioso, di esaltazione deH’induismo inteso come ultima trincea della nazionalità, cominciò a qualificarsi politicamente verso il 1885. È di quell’anno la convocazione a Bombay, grazie anche all'iniziativa di un inglese «illuminato» (Alien Hume), di un Congresso nazionale indiano che vide la presenza di 71 delegati, tutti notabili della colonia. Dall’assemblea uscì la prima, timida piattaforma nazionalistica, e insieme un partito (Partito del Congresso) che subito si presentò come forza moderata e riformista, ostile alle tendenze indipendentiste radicali e a ogni forma di lotta armata che, sostenevano i fondatori, era sempre stata e sarebbe rimasta senza frutto. Il partito acquistò rapidamente un notevole sviluppo, ma fin dal suo sorgere si presentò come un movimento che voleva giungere al riscatto dal dominio inglese senza rotture deH’equilibrio sociale interno, seppure come elemento unificatore al di sopra delle distinzioni razziali, nazionali, religiose e di casta. Ma bisognerà arrivare al seco

lo XX per assistere alla nascita di un a[...]

[...]urrezione del Bengala

Le vicende internazionali dei primi anni del nuovo secolo avrebbero avuto un’influenza decisiva sul futuro dell'india. La sconfitta delle armate zariste nella guerra russogiapponese (190405) fu vista in tutta l'Asia come una dimostrazione che anche un popolo asiatico poteva sconfiggere un grande esercito europeo. La rivoluzione russa del 1905 esercitò d'altra parte una funzione stimolante sull'ala popolare e radicale del Partito del Congresso guidata da B. G. Tilak. I tempi mutavano rapidamente e le popolazioni non erano più disposte ad accettare passivamente le angherie degli inglesi.

Si giunse così agli avvenimenti indiani del 19051909, noti sotto il nome di insurrezione del Bengala. L'esca fu accesa dalle autorità inglesi, con la loro decisione di spartire il Bengala in due province, ciò che portava automaticamente a esasperare i particolarismi nazionali e le discordie religiose tra indù e musulmani. Nel Bengala, a Bom

bay e nel Punjab, le tre province economicamente più sviluppate del paese, divampò un ampio movimento di[...]

[...]ono contro gli usurai e i feudatari. L’insurrezione si estese al Punjab e conquistò la città di Rawalpindi, dove gli operai erano scesi in sciopero.

I ferrovieri, solidarizzando con gli insorti, si rifiutarono di trasportare le forze di repressione britanniche e proclamarono anch’essi lo sciopero; ma in breve il movimento si estinse e gli inglesi riebbero il sopravvento.

Quei profondi moti popolari misero tuttavia in allarme i moderati del Partito del Congresso che si affrettarono a sconfessarli, provocando una scissione nel loro partito: i radicali, che al Congresso di Surate (1907) avevano ottenuto un terzo dei voti, ne uscirono per costituire una formazione politica autonoma, che si sfasciò subito.

Prima guerra mondiale Nel corso della prima guerra mondiale l’india divenne una importante base di rifornimento delle forze armate britanniche del Medio Orien



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 48

Brano: India

Il primo ministro indiano Pandit Nehru [in piedi) apre una conferenza internazionale di paesi « non allineati » (Nuova Delhi, 12.11.1956)

Il governo di Indirà Gandhi Dopo l'espulsione dell'ala più reazionaria del Partito del Congresso (1969) e le elezioni del marzo 1972 che videro l’affermazione personale di Indirà Gandhi, forte del successo della terza guerra contro il Pakistan in appoggio all’autonomia del Bangla Desh (novembredicembre 1971), si riaccesero brevemente le speranze della borghesia indiana per un ruolo di guida dell’india nella creazione di un « socialismo asiatico » di tipo riformista. In realtà il paese andava discostandosi sempre più dall'eredità del « gandhismo »: di fronte alle esigenze di una popolazione in crescita al ritmo di circa 10 milioni di persone all'anno, la produzione cerealicola addirittura[...]

[...]speranze della borghesia indiana per un ruolo di guida dell’india nella creazione di un « socialismo asiatico » di tipo riformista. In realtà il paese andava discostandosi sempre più dall'eredità del « gandhismo »: di fronte alle esigenze di una popolazione in crescita al ritmo di circa 10 milioni di persone all'anno, la produzione cerealicola addirittura diminuiva e l’unico settore florido deH’economia era quello delle spese militari, mentre il Partito del Congresso si rivelava sempre più come un conglomerato di interessi clientelar’! con una facciata pseudosocialista. Inoltre, alla precedente politica di un sempre maggior controllo statale dell’economia (politica che peraltro era servita solo a proteggere interessi particolari), si sostituiva un’apertura agli investimenti stranieri, in particolare statunitensi, mentre il governo centrale nulla faceva per attuare una riforma agraria e per frenare la corruzione dilagante nelle amministrazioni regionali.

I forti fermenti di opposizione, espressi da frequenti rivolte locali e da ondate di scioperi, veniv[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 299

Brano: [...] di imprimere alle rivendicazioni nazionaliste.

Nel gioco dei colonialisti

Gli occupanti inglesi seppero sfruttare con accortezza il particolarismo della Lega, il suo fondo aristocratico e conservatore, valendosene per dividere le forze nazionaliste. Col procedere degli anni, le caratteristiche della Lega divennero infatti sempre più quelle di un raggruppamento che, contro gli sforzi di unificazione federativa dell’india portati avanti dal Partito del Congresso, predicava una sorta di separatismo musulmano e la costituzione in Stato indipendente del Pakistan (v.), il quale raccoglieva una maggioranza di popolazione musulmana ed in cui più radicati erano gli elementi feudali.

Emerse così, in misura sempre più netta, la natura autoritaria e reazionaria della Lega, le cui motivazioni religiose mascheravano resistenze di interessi egemoni di ristretti circoli islamici aH’interno del paese. Lo strumento religioso venne costantemente adoperato come mezzo per fanatizzare masse di sottoproletari affamati e vessati dalle caste dominanti indù.

La questi[...]

[...]etti circoli islamici aH’interno del paese. Lo strumento religioso venne costantemente adoperato come mezzo per fanatizzare masse di sottoproletari affamati e vessati dalle caste dominanti indù.

La questione pakistana

Nel 1940 lo scopo della separazione del Pakistan dalla Federazione indiana fu dichiaratamente enunziato. Nel 1950, dopo la costituzione della Repubblica dell’Unione Indiana e la successiva vittoria elettorale che assegnava al Partito del Congresso la direzione del paese, i conflitti tra indù e musulmani ripresero con inaudita violenza: riflesso religioso di una profonda insufficienza della classe dirigente al potere, di fronte agli immani problemi di natura sociale che travagliavano la nazione e che gli uomini cresciuti aH’insegnamento di Gandhi non sapevano affrontare



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 487

Brano: [...]no la Commissione Monckton, nominata dal governo inglese, dovette constatare l’aperta ostilità delle masse indigene nei confronti della Federazione Centroafricana. Con l’appoggio del locale clero cattolico e al fine di meglio controllare politicamente il paese, le autorità coloniali diedero allora vita a un partito democristiano, varando inoltre una nuova costituzione che allargò i diritti elettorali degli africani.

Nelle elezioni del 1961 il Partito del Congresso Malawi ottenne il 99% dei voti e nel 1963, alla Conferenza di Londra, fu ulteriormente rinnovata la costituzione per riconoscere l’autonomia dei singoli Stati federati. AH’interno della Confederazione Hastings Banda diventò primo ministro dello Stato di Nyasaland.

Il 31.12.1963 la Federazione Centroafricana si sciolse e nel luglio successivo il Nyasaland proclamò la propria indipendenza assumendo il nome di Malawi.

Involuzione neocolonialista

Nel nuovo Stato indipendente sorsero ben presto divisioni e contrasti: le sinistre cominciarono a criticare Hastings Banda per il fatto che man[...]

[...]sizione. Il nuovo regime intratteneva strette relazioni con la Rhodesia e con il Sud Africa, paesi razzisti verso i quali praticava una massiccia esportazione di mano d’opera destinata alle piantagioni e alle miniere. Nello stesso tempo apriva le porte agli investimenti di capitale statunitense, britannico e tedesco, che mirava allo sfruttamento speculativo delle principali risorse del paese.

Allo stesso modo si assisteva a un’involuzione del Partito del Congresso Malawi che, sulla linea del nazionalismo, per favorire gruppi ristretti di borghesia africana, approdava a un'aperta collusione con

il neocolonialismo.

Malaysia

Stato federale dell'Asia sudorientale, comprendente 3 Stati (Malesia, Sabah, Sarawak) e aderente al Commonwealth britannico. Lo Stato di Malesia è a sua volta costituito da

9 Stati indigeni e dai due ex Stabilimenti britannici dello Stretto. La Malaysia, geograficamente composta dalla penisola di Malacca e dalla parte settentrionale (Sarawak e Sabah) dell’isola di Borneo, ha una superficie totale di 332.995 kmq. Fondata co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 486

Brano: [...]ittoria al partito detto Congresso Nazionale Africano (C.N.A.) guidato da Hastings Banda.

Rafforzato da numerosi elementi progressisti, il C.N.A. diede nuovo impulso alle lotte per l’indipendenza e contro la federazione imposta dai colonialisti. Nel 1959, dopo una rivolta anticoloniale repressa duramente dagli inglesi, il C.N.A. venne messo fuori legge. Quando Banda e altri dirigenti ricostituirono poi

il loro movimento dandogli il nome di Partito del Congresso Malawi (dal nome della tribù più numerosa esistente nel paese), ven

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 4

Brano: [...]o presso il ministero dei Servizi nazionali. Fece poi una rapida carriera politica, diventando sottosegretario alle Colonie (1921), ministro dell’lstruzione (1922) e ministro dell’Agricoltura (1924).

In India

Nel 1925, insignito del titolo di barone irwin, fu inviato come viceré in India (v.), dove si trovò ad affrontare il movimento indipendentista allora in pieno sviluppo. Dimostrandosi meno rigido dei suoi predecessori nei confronti del Partito del Congresso indiano, come ultimo atto del suo mandato Halifax trattò con Gandhi (v.) un accordo che prevedeva il riconoscimento britannico della legittimità del Congresso e ii rilascio dei prigionieri politici, contro l’impegno dei nazionalisti di far cessare la campagna di disubbidienza civile (patto IrwinGandhi, marzo 1931). Tornato in Inghilterra nell’aprile

1931, l’anno seguente ereditò dal padre il titolo di visconte e divenne ministro dell’Educazione nel terzo governo MacDonald. Nel 1935 fu ministro della Guerra nel governo Baldwin e successivamente guardasigilli in quello di Chamberlain, tutti [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Partito del Congresso, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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